giovedì 15 luglio 2010

Osservatorio Calice-Pantanelle

Da stamani, in collaborazione con alcuni cittadini che abitano nella zona delle Pantanelle e del Calice, abbiamo stabilito di iniziare un osservatorio su quanto vi accade.

Primavera di Prato si prende l’onere di comunicarlo su questo blog, periodicamente.
Non intendiamo permettere che questa zona – sulla carta destinata a far parte del parco della Piana – poi venga letteralmente invasa dagli interessi dei privati o del Comune che, come ente pubblico, in realtà mostra di comportarsi come un privato e di far cassa, di fatto distruggendo un bene che è di tutti.

In sostanza, invece che preoccuparsi di mettere in sicurezza gli argini del Calice dopo l’alluvione di Natale, gli enti pubblici, in questo caso chiamiamo in causa anche la Provincia, hanno permesso l’installazione di un frantoio mobile nei pressi della funestissima costruenda Tangenziale Ovest a una società privata che utilizza la stradina di campagna per far scorrazzare i suoi camion, senza nessun limite. Qualche abitante della zona parla di più di 100 camion al giorno!
Noi abbiamo potuto fare la media certa di 4 camion ogni mezz’ora.

Sono grossi camion pesanti, che occupano tutta la carreggiata. Chi conduce il camion non si cura molto di chi va a piedi o in bici.

Se le notizie che abbiamo sono vere, questa situazione si protrarrà per molto tempo.

Questo è soltanto l’assaggio di quello che accadrà quando la tangenziale sarà aperta; perché il rumore dei veicoli romperà per sempre la bellezza della zona che è data anche dal silenzio.

Invito tutti i cittadini di Prato e delle zone limitrofe (perché la zona verde è confinante con la Provincia di Pistoia, dove forse ha più speranza di continuare a sopravvivere nella sua integrità) a rendersi conto del valore di questo silenzio andandoci al mattino presto, prima che la violenza dei camion faccia cessare tutto.

Noi non vogliamo ‘tornare indietro’, come qualche storico compiacente del potere su palchi prezzolati allude; vogliamo vivere da persone, seppure in piccole riserve come quelle degli indiani d’America: poter camminare senza rischiare di essere investiti da operai frettolosi e incuranti conducenti camion mostruosi; da vetture condotte da frettolosi e incuranti e incattiviti automobilisti.

Il mondo sembra solo per loro, per le macchine. Strade ponti servizi: tutto viene fatto per le macchine. Per le persone, gli animali, niente. E’ questa logica che va spezzata, contrastata.

Intanto: la voragine che si era aperta sulla stradina, di cui abbiamo parlato due giorni fa su questo blog, è stata riparata, ma frettolosamente: infatti la lastra di ferro messa sopra e fermata con l’asfalto, si è già affossata, dato anche il pesante carico che deve sopportare.

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