Dopo un anno di governo del Centro- Destra a Prato; dopo un anno di governo del Centro-Sinistra alla Provincia.
Riportiamo una breve sommaria valutazione su quanto è accaduto, specchio abbastanza fedele di quello che accade a livello nazionale.
In sostanza quello che abbiamo visto attuare dalla giunta di Centro-Destra:
1.una apparente strombazzata recrudescenza nel combattere la cosiddetta illegalità cinese; non sappiamo poi fino a che punto questo abbia significato un vero e proprio cambiamento o miglioramento per i lavoratori sfruttati, regolarizzazioni, eccetera. Forse i cinesi che lavorano illegalmente si muovono solo più cauti. Esiste – apparentemente – un ordine più visibile e palpabile nella comunità cinese, che si nota alla semplice vista passando per Chinatown, per esempio. Tuttavia ci sono stati violenti fatti di sangue in quella comunità in questo ultimo anno.
2. Tagli alla cultura, annunciati, gridati, paventati. E messi in pratica. Messa a morte di Officina Giovani e delle associazioni relative, viste negativamente dall’assessorato alla cultura del Comune e dalla giunta in toto. Considerata non cultura, basso livello, politicizzata e ‘brutta’. Nonostante i tagli, tuttavia proprio stasera a Prato John Malkovich presenta The Infernal Comedy con un apparato possente e si presume con un conto salato, che non può essere ripagato nemmeno parzialmente con il biglietto, anch’esso salato. Cultura americanizzante (il serial-killer ne è un componente essenziale del cinema), anche l’idea kitsch di fare un film su fra’ Lippi e Lucrezia Buti, la monaca mamma di Filippino, lascia senza parole (pensare a Boccaccio significa offenderne il lavoro). Invece l’assessore alla cultura ne è entusiasta e si fa ripetutamente fotografare e riprendere a braccetto di Malkovich.
Insomma i tagli sono solo per alcuni e chiaramente servono a giustificare e a parare in qualche modo le manovre di ‘ripulitura’ di un apparato associazionistico messo in essere dalla Sinistra nell’arco di molti anni, che ma il Centro-Sinistra non si preoccupa più di tanto di difendere.
Ancor peggio l’Assessorato alla Cultura della Provincia, mancante di idee, strategie, tutto incentrato sulla figura dello scrittore Nesi, chiamato dal Presidente della Provincia solo come immagine. E tale rimane.
3. Immagine imperante dappertutto, e simboleggiata in particolare dal sindaco Cenni, che incarna questa figura. Parla bene, si presenta bene, ma non agisce. Non fa. Sembra un 're tentenna' costante perché non vuole dispiacere a nessuno. Ma anche il Gestri scimmiotta in qualche modo il sindaco-immagine e posa elegantemente a Palazzo Buonamici.
4. Depotenziamento del decentramento e delle periferie, circoscrizioni quasi praticamente inutili.
La Lega al governo della città non promuove il decentramento, è un paradosso ma è così.
5. Comitati cittadini in pratica devitalizzati, nonostante proclami e comunicati stampa. Il programma dell’Assessorato alla Partecipazione è proprio questo, mettere il cappello sul dissenso.
O, come nel caso di Primavera di Prato, lasciarla parlare e scrivere, la cosiddetta ‘tolleranza’ fasulla, in pratica cercando di attuare l’isolamento.
6. Politica sui rifiuti, nessuna, anzi con le isole ecologiche in centro - zone orrende dove verranno ammassati rifiuti - ci si allontana dalle parole della campagna elettorale. Politica sulla mobilità alternativa: meno infinito. Interventi sul lavoro: meglio si muove la Provincia, anche perché Ambra Giorgi di politica sul lavoro ne ha masticata parecchio (molto meglio che di etruschi, dove ha compiuto parecchi danni, probabilmente pensando al lavoro che avrebbe dato -e non dà- l'Interporto). Politica sulle aree verdi: in realtà si pensa a cementificare, anche se non si dice chiaramente. Sfruttamento vorace del territorio, come accade alle Pantanelle e come artatamente si fa con la zona di Galceti, dove per dare il via libera alla lottizzazione privata di grande impatto, si cerca una copertura pubblica con le opere del parco di Galceti.
Riportiamo una breve sommaria valutazione su quanto è accaduto, specchio abbastanza fedele di quello che accade a livello nazionale.
In sostanza quello che abbiamo visto attuare dalla giunta di Centro-Destra:
1.una apparente strombazzata recrudescenza nel combattere la cosiddetta illegalità cinese; non sappiamo poi fino a che punto questo abbia significato un vero e proprio cambiamento o miglioramento per i lavoratori sfruttati, regolarizzazioni, eccetera. Forse i cinesi che lavorano illegalmente si muovono solo più cauti. Esiste – apparentemente – un ordine più visibile e palpabile nella comunità cinese, che si nota alla semplice vista passando per Chinatown, per esempio. Tuttavia ci sono stati violenti fatti di sangue in quella comunità in questo ultimo anno.
2. Tagli alla cultura, annunciati, gridati, paventati. E messi in pratica. Messa a morte di Officina Giovani e delle associazioni relative, viste negativamente dall’assessorato alla cultura del Comune e dalla giunta in toto. Considerata non cultura, basso livello, politicizzata e ‘brutta’. Nonostante i tagli, tuttavia proprio stasera a Prato John Malkovich presenta The Infernal Comedy con un apparato possente e si presume con un conto salato, che non può essere ripagato nemmeno parzialmente con il biglietto, anch’esso salato. Cultura americanizzante (il serial-killer ne è un componente essenziale del cinema), anche l’idea kitsch di fare un film su fra’ Lippi e Lucrezia Buti, la monaca mamma di Filippino, lascia senza parole (pensare a Boccaccio significa offenderne il lavoro). Invece l’assessore alla cultura ne è entusiasta e si fa ripetutamente fotografare e riprendere a braccetto di Malkovich.
Insomma i tagli sono solo per alcuni e chiaramente servono a giustificare e a parare in qualche modo le manovre di ‘ripulitura’ di un apparato associazionistico messo in essere dalla Sinistra nell’arco di molti anni, che ma il Centro-Sinistra non si preoccupa più di tanto di difendere.
Ancor peggio l’Assessorato alla Cultura della Provincia, mancante di idee, strategie, tutto incentrato sulla figura dello scrittore Nesi, chiamato dal Presidente della Provincia solo come immagine. E tale rimane.
3. Immagine imperante dappertutto, e simboleggiata in particolare dal sindaco Cenni, che incarna questa figura. Parla bene, si presenta bene, ma non agisce. Non fa. Sembra un 're tentenna' costante perché non vuole dispiacere a nessuno. Ma anche il Gestri scimmiotta in qualche modo il sindaco-immagine e posa elegantemente a Palazzo Buonamici.
4. Depotenziamento del decentramento e delle periferie, circoscrizioni quasi praticamente inutili.
La Lega al governo della città non promuove il decentramento, è un paradosso ma è così.
5. Comitati cittadini in pratica devitalizzati, nonostante proclami e comunicati stampa. Il programma dell’Assessorato alla Partecipazione è proprio questo, mettere il cappello sul dissenso.
O, come nel caso di Primavera di Prato, lasciarla parlare e scrivere, la cosiddetta ‘tolleranza’ fasulla, in pratica cercando di attuare l’isolamento.
6. Politica sui rifiuti, nessuna, anzi con le isole ecologiche in centro - zone orrende dove verranno ammassati rifiuti - ci si allontana dalle parole della campagna elettorale. Politica sulla mobilità alternativa: meno infinito. Interventi sul lavoro: meglio si muove la Provincia, anche perché Ambra Giorgi di politica sul lavoro ne ha masticata parecchio (molto meglio che di etruschi, dove ha compiuto parecchi danni, probabilmente pensando al lavoro che avrebbe dato -e non dà- l'Interporto). Politica sulle aree verdi: in realtà si pensa a cementificare, anche se non si dice chiaramente. Sfruttamento vorace del territorio, come accade alle Pantanelle e come artatamente si fa con la zona di Galceti, dove per dare il via libera alla lottizzazione privata di grande impatto, si cerca una copertura pubblica con le opere del parco di Galceti.
1 commento:
Dice Malcovicce che Entoni Minghella, prima di morire, gli ha fatto vedere una sceneggiatura sulla vita del Lippi. Minghella non può confermare. Secondo me è tutta una bufala orchestrata, una beltrama della Beltrame.
Ma kekkulturaaaaa!!!!!
L'Impaziente Inglese.
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