Non crediamo alle parole della Lega che, tramite l’assessore Soldi, restituisce le chiavi a Cenni, Sindaco di Prato.
La Lega manda il segnale:
vogliamo più potere; o, ancora meglio secondo me: non vogliamo stare in questa giunta in maniera compatta. La crisi del Pdl, la stagnazione della giunta, preannuncia declino. La Lega dunque si tira fuori, non vuole perdere, è solo un’abile mossa.
Questa è ormai la politica di quel partito, forse il più italiano di tutti, altro che padano! Hanno letto bene il Machiavelli, l’astuzia al potere. Con queste manovre si tengono sempre caro l’elettorato, hanno scelto questo doppio binario: un po’ al governo, un po’ fuori e contro: si pongono falsamente dialettici, proteiformi, si rinnovano continuamente per continuare ad esistere.
Anche ideologicamente sono così: partito di Destra, con molte strizzatine d'occhio a operai, agricoltori, artigiani...
In questo si osserva l’eredità della Destra, che sono cangianti, mai stabili: è dunque un partito futurista; il primo vero partito futurista italiano.
La Lega manda il segnale:
vogliamo più potere; o, ancora meglio secondo me: non vogliamo stare in questa giunta in maniera compatta. La crisi del Pdl, la stagnazione della giunta, preannuncia declino. La Lega dunque si tira fuori, non vuole perdere, è solo un’abile mossa.
Questa è ormai la politica di quel partito, forse il più italiano di tutti, altro che padano! Hanno letto bene il Machiavelli, l’astuzia al potere. Con queste manovre si tengono sempre caro l’elettorato, hanno scelto questo doppio binario: un po’ al governo, un po’ fuori e contro: si pongono falsamente dialettici, proteiformi, si rinnovano continuamente per continuare ad esistere.
Anche ideologicamente sono così: partito di Destra, con molte strizzatine d'occhio a operai, agricoltori, artigiani...
In questo si osserva l’eredità della Destra, che sono cangianti, mai stabili: è dunque un partito futurista; il primo vero partito futurista italiano.
Sono i veri eredi del Partito Fascista.
Consiglio per il Sindaco: dovrebbe arrabbiarsi, non temere di essere sgradito nel fare le scelte, togliersi i babbi e le mamme, e battere finalmente il pugno sul tavolo. E’ l’ora di emanciparsi. Ora, Sindaco, devi fare il sindaco; ora o mai più.
Consiglio per il Sindaco: dovrebbe arrabbiarsi, non temere di essere sgradito nel fare le scelte, togliersi i babbi e le mamme, e battere finalmente il pugno sul tavolo. E’ l’ora di emanciparsi. Ora, Sindaco, devi fare il sindaco; ora o mai più.
Si dimette il consigliere Soldi
Il delegato travolto da Pd e Idv, Politiche giovanili da riattribuire
«Legge e giustizia per i leghisti sono valori non negoziabili»
CRI.OR.
PRATO. Dimissioni a tempo di record. Il consigliere delegato per le politiche giovanili Leonardo Soldi rimetterà questa mattina la nomina nella mani del sindaco Roberto Cenni. E’ la prima falla di una giunta che ha compiuto un anno pochi giorni fa. La decisione di Soldi nasce da un confronto politico interno al suo partito, la Lega, piuttosto che da uno scambio a livello istituzionale col sindaco. Roberto Cenni, infatti, pare sia stato avvertito a cose fatte. Una procedura singolare. Casca dalle nuvole anche il vicesindaco Goffredo Borchi: «E’ una situazione da valutare con calma. Occorrerà comunque una discussione con tutto il resto della giunta». A spiegare il perchè di tanta fretta è stato proprio il delegato che nei giorni scorsi ha ricevuto pesanti attacchi da Pd e Idv sul suo ruolo, sulla base di una sentenza del Tar della Toscana datata 2004 che definisce i compiti di un consigliere delegato. Si tratta di compiti consultivi, per lo più, senza la possibilità di gestire uffici, contatti con il personale e tanto meno la possibilità di partecipare alle sedute di giunta. L’attività di Soldi svolta in questo anno da consigliere delegato risulta, insomma, quasi tutta illegittima. «I limiti stringenti - scrive Soldi in una nota - imposti dalla sentenza del Tar appaiono lontani dal ruolo che ho svolto per conto del sindaco. Una posizione che ho sempre ricoperto con la piena convinzione di poter condurre nella piena legittimità. Solo oggi, leggendo la sentenza - aggiunge - mi accorgo di non rientrare in quei parametri. Pertanto da uomo delle istituzioni e soprattutto da segretario della seconda forza di maggioranza, provvederò a rassegnare le dimissioni nelle mani del sindaco». «Per noi leghisti - conclude - il rispetto della legge e della giustizia sono valori non negoziabili». In sintonia con le decisioni del suo consigliere, il segretario provinciale della Lega Nord Federico Tosoni: «Noi non andiamo mai contro la legge. Il consigliere Soldi fa benissimo, domani mattina (stamani, ndr) appena aperto il Comune, a riconsegnare simbolicamente le chiavi del suo ufficio. Starà poi al sindaco decidere cosa farne». E’ evidente però che per la giunta Cenni si apre un’altra fase delicata. Da riattribuire la delega alle Politiche giovanili che, c’è da scommetterci alla Lega interessa, certamente, ma non più di tanto. Un passaggio di testimone indolore sarebbe consegnarla nella mani dell’assessore leghista allo Sport Matteo Grazzini che però di grattacapi nel suo settore ne ha già parecchi. Si accontenterà la Lega di restare con un unico rappresentante in giunta, dopo aver chiesto a gran voce di poter affiancare l’assessore alla Sicurezza nella sua attività? Risposta scontata: no. Settimane calde quelle che si annunciano e che potrebbero portare a un giro di valzer di deleghe anche più esteso. Sulla vicenda Soldi torna anche Idv con un question time del capogruppo Donzella che sarà discusso nella prossima seduta di consiglio. (Il Tirreno).
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