mercoledì 21 luglio 2010

Gonfienti e il suo cancello


Tornata con difficoltà a Gonfienti, ingresso della domus. La strada che porta agli scavi è ormai impraticabile, con buche da safari.
A pochi metri invece tranquillo scorre il traffico dei TIR dell'Interporto, là senza buche.
Massima tristezza. Riguardando il cancello che sigilla gli scavi, con la recinzione elettrificata, le telecamere, ho pensato: invece del cartello che indica la città etrusca, sarebbe più opportuno, confacente allo sfondo surreale dei TIR sfreccianti, il cartello tipo “Arbeit macht frei” .
Preparano il clima, l'ambiente anche ai pannelli fotovoltaici, che intendono mettere sulla copertura agli scavi, con la scusa di proteggerli; ma è all'inverso: mettono la copertura agli scavi solo per installare i pannelli.
Per ingannare sulla condizione attuale del sito (la foto è della primavera scorsa), hanno fatto tagliare l’erba solo all’ingresso e un po’ lungo la recinzione, a destra e a sinistra, vogliono mostrare che c’è CURA.
Tuttavia l'inganno è stato messo in opera frettolosamente, perché se si punta l’occhio oltre, come si può fare con un binocolo e alzandosi un po’ da terra, si osserva che oltre, pochi passi dopo, gli scavi sono fortemente intrecciati all’erba.
Abbraccio mortale di proporzioni colossali.
M.E.

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