Come si sa, venerdì 25 marzo prossimo sarà sciopero della cultura contro i tagli ai finanziamenti.
Come abbiamo già detto, noi parteciperemo a questo sciopero e condividiamo i motivi della protesta.
Tuttavia non basta parlare di soldi, non basta.
Ma voglio sottolineare la mia esperienza, quella di un teatro indipendente che riceve sporadicamente miseri spiccioli; voglio non lamentarmi del fatto che gli spiccioli siano pochi, ma dell'indifferenza di tutti i rappresentanti della cultura locali. Anzi, dello scherno e ostilità, un vero e proprio mobbing, che abbiamo ricevuto indistintamente dall'una e dall'altra parte politica. Da enti, che ora capeggiano la protesta per i taglia alla cultura, dell'una e dell'altra parte politica.
Assessori che mai si son fatti vedere, assessori alla cultura dico; presidenti di commissioni cultura; direttori dei teatri importanti, nessuna curiosità nessuna voglia di capire.
In questi anni ognuno ha guardato nella propria stanzuccia per vedere se c'era caldo a sufficienza.
La tecnica è stata ed è quella che non ti considero, faccio finta che non esisti, e così ti uccido: in primo luogo perché la tua cultura non mi serve, perché non ti allinei. Perché a questo serve la cultura nelle menti di certi personaggi: vetrina, come ebbe a dire l'ex-sindaco di Prato Romagnoli.
E' da qui che discende lo scempio messo così bene in atto, fatto non solo da lui, del governo Berluscones.
Facciamo qualche nome di campione locale a mo' di per esempio: la Presidente della Circoscrizione Sud di Prato, Luisa Peris, che non si è mai degnata, se non una volta per sbaglio e un'altra per motivi elettorali, di varcare uno spazio che è nel territorio di sua competenza; che anzi, in particolare a partire dal mio impegno politico indipendente, mi ha punito facendomi lavorare me e chi lavora con me, in luoghi inadatti e a volte squallidi del territorio, primo per non valorizzare il teatro fedifrago, e poi per portare avanti un falso e ipocrita concetto di spalmare la cultura nel territorio, in realtà per rafforzare i centri e le associazioni compiacenti.
Infatti, se avessero veramente voluto spalmare la cultura non avrebbero fatto morire la Bottega d'Arte Comune di Iolo, morte che hanno decretato a causa di Fulvio Silvestrini, punito per il suo impegno contro la Multisala di Capezzana, oltre che per aver abbandonato la Chiesa Cattolica Romana (è un prete!).
Mi piacerebbe tanto che Fulvio mostrasse quel video in cui, nel 1995, l'allora sindaco Mattei inaugurò il "Giugno con l'Arte" a Iolo. Se lo ricorda, signor Mattei che ora si trova in consiglio regionale a fare il gioco delle tre carte? E poi avete fatto di tutto per distruggere quel piccolo centro culturale, che costava ben poco. A Fulvio avete tolto tutto. Una vera vergogna.
Questo tipo di comportamento si chiama persecuzione, sottile persecuzione, mobbing messo in atto dalle istituzioni contro chi pensa con la propria testa!
Non basta, non basta lamentarsi per i soldi che mancano, che è sacrosanto, ma dobbiamo dire veramente qual è il re nudo e che la cultura la si sostiene quando sostiene il potere. Punto.Tutto il resto viene spazzato via.
E ora a Prato si dice che non ci sono i soldi. E i 50 mila Euro che è costato il serial cine-teatrale di Pratoincontra organizzato per sostenere con clac la giunta Cenni?
E il sostegno che viene dato quasi esclusivamente a Metastasio e Pecci, per via - dicono - degli stipendi che bisogna certo pagare perché da Roma i soldi sono pochi?
E tutti gli altri artisti, gli stipendi degli altri, non esistono?
Cosa hanno fatto in pratica per la cultura in questa città, che tanto s'è sciacquata la bocca con la parola cultura? Nulla, se non accentrare tutto e chiudere gli spazi. E non certo solo per mancanza di soldi.
Hanno soffocato la base, la creatività, l'impegno, hanno distrutto le basi per un possibile lavoro futuro.
Destra, Sinistra Centro: sono tutti ugualmente responsabili della morte della vita della cultura.
M.E.