giovedì 31 marzo 2011

La politica arrapata va sul palco

Dopo aver visto Vendola fare Masaniello a teatro, la giunta pratese ha deciso di emularlo e va in scena.  No comment su questi politici, si commentano da sé. Alla gente piace la volgarità e questa politica-pollaio:  tuttavia sono tutti epigoni di Berlusconi, che come politico o-sceno resta il più bravo. Per chi pratese non fosse: il titolo della commedia a cui parteciperanno i nostri politici locali, "ArraPrato" è un gioco linguistico fra 'arrapato' e il nome della città. (T'è capì, Brambilla? Non volevi mica che facessero sul palco il pratese Gaetano Bresci? Lui al massimo, lo puoi 'cliccare' fra i tuoi pratesi preferiti sul sito internet del Comune. Ganzo,no?).

Comunicato stampa del Comune: Stamani la CONFERENZA STAMPA per la presentazione di "ArraPrato, dalle origini alla replica" . Il nuovo spettacolo delle Pagliette del Buzzi "ArraPrato, dalle origini alla replica", in programma al Teatro Fabbricone venerdì 15 e sabato 16 aprile con il patrocinio del Comune di Prato, sarà presentato giovedì 31 marzo alle 11.00 presso l'Istituto Tullio Buzzi in una CONFERENZA STAMPA. La rappresentazione, tratta dalla Rivista 2010, comprenderà varie sorprese, tra cui la straordinaria partecipazione sul palco di membri della giunta comunale...Saranno presenti il preside Erminio Serniotti, l'assessore alla Cultura Anna Beltrame e la compagnia di attori e ballerini delle Pagliette protagonisti dello spettacolo. Il ricavato sarà devoluto a Telefono azzurro. Si prega di inviare un fotografo ed un operatore tv.cb

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una cosa é stare in scena da attori: si puó essere piú o meno bravi e capaci, piu o meno talentosi e ispirati. Altra é fare i guitti. L'esempio maximo ce lo dá il B., maschera di guitto bugiardo e ridente. A ruota, ora, tutti gli altri, confondendo l'apparire con l'essere, il travisare con il tradurre. Ben vengano gli amatori del teatro, i "dilettanti", quanti, piú bravi dei professionisti!, linfa sana e buona per il teatro cosiddetto ufficiale. Ma il politico, che ha giá i suoi palcoscenici dove recitare la sua doverosa parte - quasi mai per l'interesse pubblico - ed occupa il luogo della poesia scenica, tragica o comica che sia, in cerca di forzati consensi, mi fa una gran pena.

Gianfelice D'Accolti

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