giovedì 31 marzo 2011

IO STO CON FULVIO

E bravo Fulvio, che vuole spazzare via la vecchia e trita nomenclatura del potere arcigno!
Anche se noi non facciamo parte dell’ARCI, anzi spesso la contrastiamo per via del suo attaccamento al Partito, di cui in sostanza è una emanazione, sosteniamo Fulvio Silvestrini e le sue idee, e speriamo che entrino in quella ormai stanca associazione e la ravvivino.            

«Presidente Bianchi per favore non si ricandidi»La richiesta di Silvestrini alla vigilia del congresso provinciale dell’Arci
BA. BU.(Il Tirreno)

 PRATO. Fulvio Silvestrini, socio dell’Arci dal 1988 e presidente della Bottega d’Arte di Iolo alza la voce e chiede la modifica dello statuto del congresso in nome della democrazia. «Contesto un meccanismo di elezione della presidenza secondo me poco democratico - dice - che anziché venire dal basso si basa sulla fiducia avallando la continuità».
 Un’osservazione che arriva puntuale a pochi giorni dall’apertura del prossimo congresso provinciale che si svolgerà venerdì 1 e sabato 2 aprile a Vaiano. «Ho invitato il presidente Paolo Bianchi a dimettersi dopo venticinque anni di mandato - continua - se vogliamo un’Arci che faccia il bene comune e non l’interesse di pochi, è l’ora di aprire a persone e idee nuove».
 Alla luce di queste considerazioni Silvestrini chiede di modificare l’articolo 19 dello statuto attualmente in vigore, quello del 2007, che regola l’elezione del presidente. Nello specifico questo regolamento prevede che sia il consiglio territoriale a eleggere il vicepresidente e la presidenza su proposta del presidente, mentre a suo parere l’elezione dovrebbe avvenire dal basso scegliendo tra 10-15 soggetti indicati dal consiglio. «La presidenza è il massimo organo decisionale dell’associazione - afferma - se non è una decisione plurale, ma indicata dal presidentenon può essere democratica».«Ci tengo a dire che la mia non è una battaglia personale, ma etica - insiste - contesto una gestione sbagliata dell’Arci».
 Quella che Silvestrini immagina per il futuro è un’associazione «meno dipendente dai partiti e più aperta ai saperi, alla conoscenza, all’arte e al pensiero filosofico», spiega. «Per costruire un mondo migliore, a misura di bambino - continua - occorre elevare il ruolo dell’associazione». Per questo compito, Silvestrini aveva proposto in passato una triade femminile all’interno della quale spicca il nome di Michela Bongiovanni (Cesvot). Oggi aggiorna la proposta di allora suggerendo il nome di Giuseppe Cornacchia, artista, e membro del regionale.


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