martedì 22 marzo 2011

Bando per esperto in comunicazione del Comune di Prato: continuano le perplessità

Dunque oggi il Comune pubblica un altro comunicato su questo benedetto bando per 1 esperto in comunicazione, comunicando (ahi, la comunicacion!) testuali parole:
"Domanda: il candidato al colloquio ha richiesto, in data 19 marzo 2011, di essere informato sugli argomenti del colloquio.
Riposta del dirigente responsabile del procedimento dott. Antonio Avitabile:
Il colloquio avrà come oggetto il curriculum del candidato e le esperienze professionali maturale, relative alle caratteristiche dell'incarico. Nel colloqui verranno valutate le competenze del candidato connesse allo svolgimento dell'incarico stesso, ad es. la conoscenza della normativa in tema di comunicazione e informazione, le conoscenze in materia di organizzazione di eventi, la conoscenza degli strumenti tenici per la creazione e elaborazione e diffusione di comunicati, con particolare riferimento all'utilizzo pratico degli strumenti multimediali."

Ora la nostra domanda è:
1. perché nel testo si parla del candidato e non di un candidato che avrebbe richiesto? E' stato già deciso il candidato che sarà ammesso al colloquio oppure si tratta di una svista linguistica?
2. che il bando sia stato frettoloso e mal impostato lo si evince anche raffrontando altri bandi del Comune di Prato, come per esempio quello di facilitatore linguistico, che invece, rispetto a questo era ricco di dettagli, molto aperto, anche nel titolo di studio richiesto, e quindi non ha avuto necessità di tutte queste aggiunte.

Si ricorda che il primo bando è stato oggetto di censura da parte della stampa regionale, come abbiamo già osservato in questo blog (cfr. il 24 febbraio e, in particolare, l' 8 marzo)
Si richiede da parte del Comune maggiore attenzione nel redigere comunicati così importanti, e, invece di essere restrittivi, di dare a tutti, fermo restante le leggi in materia, uguali opportunità per concorrere, così come è previsto dalla nostra Costituzione.

1 commento:

Lanfranco Nosi ha detto...

Secondo me, il Comune continua a fare confusione tra le attività di COMUNICAZIONE dell'ente (che è materia delegata all'URP) e l'attività di INFORMAZIONE, delegata all'Ufficio stampa. Non si capisce infatti perché un "esperto di comunicazione" debba essere un esperto nella redazione e diffusione di comunicati, attività precipua dell'Ufficio stampa. Che però, al contrario di quanto previsto per le attività di comunicazione, non prevede lauree specifiche, ma solo il possesso dell'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti e dei requisiti standard previsti per l'accesso alle Amministrazioni pubbliche ("1. L'esercizio delle attività di informazione nell'ambito degli uffici stampa di cui all'articolo 9 della legge 7 giugno 2000, n.150, è subordinato, oltre al possesso dei titoli culturali previsti dai vigenti ordinamenti e disposizioni contrattuali in materia di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni, il possesso del requisito della iscrizione negli elenchi dei professionisti e dei pubblicisti dell'albo nazionale dei giornalisti di cui all'articolo 26 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, per il personale che svolge funzioni di capo ufficio stampa.")

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