domenica 27 marzo 2011

Il campino abbandonato, ovvero come la politica continua a essere occupazione di potere

A Casale di Prato c’è un campino di calcio comunale, ormai quasi del tutto abbandonato. I ragazzi non sanno dove andare a giocare, a incontrarsi, e allora sono costretti a chiedere asilo alla parrocchia, che però non è attrezzata come dovrebbe, per esempio non ha una rete di protezione e il pallone  che va fuori è causa di discussioni con i confinanti.

I ragazzi sono consapevoli di dare fastidio, ma non sanno cosa fare. Il campino comunale è inagibile, non è curato.

Con i ragazzi abbiamo deciso di raccogliere le firme.

Ecco la percezione che ha la gente della politica comunale, che continua a essere occupazione di potere.

Le strutture sono abbandonate, e cominciano a  vedersi i segni  concreti dell’abbandono.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedrai,vedrai...(sembra Tenco), che sul campino qualcosa si muoverà...: è indolore, a basso costo, non ci sono etruschi da nascondere, né capannoni da difendere, né fontanelle d'acqua da privatizzare; tutt'al più al Nesi, baciato dalla Musa, può venire l'ispirazione per un raccontino...e poi, si sa, il calcio è l'elemento che mette d'accordo tutti: regione, provincia, comune, sindaco-assistito: non é certo plutonio! Ma verrà fuori che l'aveva detto prima l'Arci o qualche tavolo di amici delle palle.

Fiele da Clitogancci

Anonimo ha detto...

Ma da chi è assistito il sindaco, oltre che dai consiglieri? Diccelo, Fiele, che tu sei parecchio cattivo e pertanto, spesso veritiero.

Anonimo ha detto...

Ma dai fratelli massoni, caro anonimo, gli stessi che permettono di usare il teatro Metastasio per propagandare la destra riva coi soldi di tutti, che domande...

Fiele da Clitognacci

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