mercoledì 16 marzo 2011

Gli inganni del PIT (Piano di Indirizzo Regionale) della Regione Toscana

Ho letto e studiacchiato il PIT, incluso l'ultima variante recentemente approvata, per capire meglio le novità in merito all'aeroporto Vespucci di Firenze, e vi assicuro  che non c'è da stare allegri.
Innanzi tutto dai documenti ho avuto la conferma su quattro punti di cui ho già scritto: che la Regione Toscana ha optato di imperio per l'ampliamento forzato dell'aeroporto e la costruzione del termovalorizzatore di Case Passerini; che il Parco della Piana, un progetto di polmone verde del tutto fittizio e sparpagliato, non è che un bel  paravento anche per altre operazioni: e questo si intende non solo nelle parole di Rossi, ma anche in quelle del sindaco Cenni risentito per gli 8 mila ettari di vincoli urbanistici previsti dalla proposta di variante al PIT.  Insomma gli interessi in gioco sono tutt'altro che quelli per il Parco Agricolo della Piana, tanto che a Prato sembra  siano pronti a cedere sul progetto di pista parallela pur di vedersi svincolati nei piani urbanistici! 
E ancora, nel PIT, si intende che i processi partecipativi cosiddetti sono destinati a trasformarsi in mere traghettate verso il placido consenso, ma è già così quasi ovunque, non solo a Prato, dove sono gestiti direttamente dal potere in carica o dall'opposizione a seconda delle necessità.
In questo contesto  - tanto per fare un ingombrante esempio - della città etrusca di Gonfienti non gliene frega nulla, se non che gli frega perché dà un sacco di fastidio (ma serve anche come scusa per il fallimento dell'Interporto della Toscana Centrale e forse in futuro servirà per incassare un po' di soldi e ripianare qualche guadagno mancato, non si sa mai!).  In questi documenti la città etrusca è presentata nella solita ritrita illustrazione della signora Poggesi della Soprintendenza fiorentina, la quale si è guardata bene dal citare l'apporto dei cittadini per il riconoscimento della scoperta e così hanno fatto gli altri estensori (altro che celebrare la Memoria!). Ma del legame fra il PIT e Gonfienti, e di altro, parlerò domenica 20 marzo alla nuova presentazione del mio libro alla Feltrinelli di Prato.
Contentini di color verde, come caramelline colorate, vengono donati qua e là nel PIT come i progettini ciclabili - spacciati come grande cosa - e altre amenità tinte con lo stesso colore.
Il Garante della Comunicazione della Regione Toscana non fa bene il suo lavoro o forse gli è impedito, e i cittadini non sono informati o non lo sono criticamente,  e non sanno quale futuro si cela sotto i sintagmi 'più lavoro per tutti' o 'più verde per tutti' come in una rinnovata versione de La Fattoria degli Animali. Questo PIT non è stato partecipato da nessuno se non dal potere in carica, che se la canta e se la suona a suo piacimento e ci propina gli indirizzi che servono solo alla casta dominante e industriale. Non possono essere spacciati come processi partecipativi seri i Town Meeting, le domandine o gli apporti dei cittadini che si leggono sul sito del Parco della Piana, che sono come le letterine a Babbo Natale, ovvero pii desideri dei poveri cittadini ingannati (e alcuni ingannatori a loro volta).

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